martedì 27 settembre 2011

Si, Uolter ?


Oh, a proposito di film belli, per i quali vale assolutamente la pena pagare il biglietto: "Carnage", di Roman Polanski.
Dopo averlo visto, ieri, mi è spiaciuto ancor più aver perso la versione teatrale della scorsa stagione.
Visto che la sceneggiatura si basa sull'opera teatrale "Le Dieu du carnage" di Yasmina Reza, più che di cinema potremmo parlare proprio di una piéce teatrale, tanto più che, a parte le scene iniziale e finale, tutto si svolge in una stanza.
Ma la bravura dei quattro protagonisti, con le due coppie interpretate da Foster/Reilly e Waltz/Winslet, vale assolutamente tutto il film.
Grandiosa la capacità, sia della Reza che di Polanski, di scavare nei caratteri delle persone e di far emergere la vera natura dell'essere umano sociale.
Feroce la critica al politicamente corretto (una delle più grandi ipocrisie del tempo contemporaneo), all'atteggiamento buonista della società che usa la propria ipocrisia egoista come una tappeto, sotto al quale nascondere le vere pulsioni di sopravvivenza.
Il film (inteso come scenggiatura) strappa il velo che spesso copre le azioni di tutti noi, un velo fatto di compromessi, di non detto, di soffocato.
Per carità, credo che la vita debba prevedere anche questo, non si può essere sempre e comunque fedeli alla propria linea, indefessamente guidati dai propri principi perché porterebbe alla disgregazione dei rapporti sociali così come li conosciamo; ma ogni tanto, una sorta di terapia di gruppo (e d'urto) come questa fa bene, è come prendere una boccata d'aria fresca dopo una giornata passata al chiuso di un centro commerciale, con le luci soffuse ma artificiali, l'aria profumata ma condizionata.
Aspetto che esca in dvd per rivederlo in lingua originale, con i serratissimi dialoghi tra i quattro eccellenti protagonisti.
Non mancatelo

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