martedì 29 aprile 2008

La notte del Toro







L’avevo capito dalla fatica che facevo per aprire la sella che la chiave della moto era storta, che dovevo passare dal conce per farne una copia e non avrei dovuto rimandare la cosa … sennò ... poi … magari … hai visto mai … arriva il giorno che …
Ma il destino, cinico e baro, ci ha messo una pezza; l’altra notte si e' misteriosamente smaterializzata e sono rimasto con la moto parcheggiata a viale Libia, in tutto il suo splendore ! La tentazione di chiamare gli amici in momenti come questi e' fortissima, se non altro per condividere le gioie ed i dolori dell’essere centauri (ma soprattutto per il sottile e sadico piacere di rompere i coglioni all’una di notte di domenica)
Gigi, che abita a 200m è stato davvero a rischio ma, fortunatamente per lui, ho resistito! Potevo dormire nel quartiere africano ma con la moto in mezzo alla strada, in un quartiere a voi sconosciuto, con sinistri sguardi che sfiorano, avidi e bramosi, il verde serbatoio della vostra piccolina voi avreste chiuso occhio ?!?! Io no e allora meglio prendere un tassì alla volta di Cecchina, no ?!?! Per il tassista sicuramente si. Avete mai provato a cercare un tassì, all’una di notte di domenica, direzione Cecchina, a 30 km a sud della Capitale ? Noo ??, Beh, è una grande esperienza di vita, dovreste provare tutti, almeno una volta. Comunque, alla fine (grazie anche e soprattutto a 55 euri, manco tanto no ?!?) passa la paura. Sono a casa. Ma le chiavi di riserva no. Sono a casa di mia madre; a Velletri. Allora prendo la macchina e mi faccio altri 15 km, che tanto nell'economia globale della nottata sono uno sputacchio. Assicuro le chiavi di riserva nella tasca e mi riavvio verso il noto quartiere romano. Ma l'hanno allontanato nel frattempo ? Alle 3 e mezzo sono nel punto X. E' tutto tranquillo e illuminato, i riflessi cangianti della belva, regalano un’atmosfera di festa ai cantieri della metro ... ma di parcheggio per la macchina non se ne parla neanche di striscio. Mò che ci faccio cò ‘sta “scatola di sardine ammazzaforeste” ? Non c'e' verso: la butto sul sagrato di una chiesa li vicino, in divieto di sosta ... me la porteranno via e ... prenderò un altro tassì per riprendere la macchina, parcheggerò il tassì in divieto di sosta e lo porteranno via e prenderò il metrò per riprendere il tassì per riprendere la macchina, l'autobus, la bici, il tapirulan simsalabim chippe coppe pepè balù balù balù tappetapperugia … infine pongo le stanche terga sul verde bolide; la spia della riserva accesa mi saluta con vigore.
Ne deduco con simpatia maanche con irritazione che ammanco decisamente di risorsa petrolifera -vaccadunavaccamapporc%£&$$çç§ulo- e mo' ‘ndo lo becco un benzivendolo? I primi due self non funzionano, ma il terzo alla fine, va. E secondo voi ho spicci? Ho 20 euros ... proviamo? Finisco a mettere benzina pure nei pedalini …. Verso le 4 e rotte (e non solo quelle…) sono finalmente a casa, ma senza macchina, che sta fantasticamente in divieto di sosta, aspettando la gentil vigilessa di turno. Azzope, me tocca pure alzamme presto per andarla a ripiglià !! Alle 9 prendo il treno che MOOOLTO tranquillamente e senza fretta alcuna mi porta a Termini, poi il mitico, magico 38. Era ‘na vita che non pijavo l'autobus. Ma mo' salgono tutti dal centro? Ai miei tempi l'autista godeva nel chiuderti le porte in faccia; si favoleggiava che all'ATAC facessero un torneo interno, tra gli autisti più rapidi e bravi a farlo ...
Ordunque, giungo alla vettura che, nel frattempo, era stata bellamente e sdegnosamente evitata dai vigili - l’avessi parcheggiata davanti ad un bar sarebbe stato sicuramente peggio, visto che i “tutori del disordine”, stazionando regolarmente li dentro me l’avrebbero fatta portar via, perché intralciavo il passaggio di cornetti e cappucci – e, evitata la contravvenzione, mi riavvio a “la maison”, dove torno bel bello, verso mezzogiorno; giusto in tempo per l’ora di pranzo (regolarmente consumato da mamma), dove rifocillo le mie stanche membra, provate da una luuunga notte, con un tre etti abbondanti di carbonara e circa quattro o cinque (ahimè, la mia memoria vacilla) spiedini di carne alla piastra (che sono più leggeri, senza tanti condimenti e grassi …. per la linea), bagnando il tutto con due Peroni da 66 cc, Riserva barricata del ‘71.
Ho sempre detto, io, che le due ruote sono comode perché ci si sposta rapidamente ….
Liberamente ispirato da "La vida y los milagros de o Maestro de Vida O Toro"
emsi

2 commenti:

Roberta ha detto...

grande toro!!!
Certo se il racconto fosse iniziato con la lista di tutto quello che ti sei strafogato a pranzo...sarebbe stato perfetto!!!!

Anonimo ha detto...

Pe du stuzzichini che ho assaggiato!! In realta' m'era rivenuta fame perche' s'era fatta ora de cena...