giovedì 30 aprile 2009

Non tutte le Nothomb riescono col buco

Ho appena terminato di leggere l'ultimo romanzo di Amèlie Nothomb ...
Uhm, non ci siamo.
Rispetto alle altre opere che ho letto e qui "recensito" (passatemi l'esagerazione), quest'ultimo mi è sembrato fiacco.
L'incipit è intrigante: che faremmo noi se uno sconosciuto vi entra in casa con una scusa e vi muore nel soggiorno - e sarà per questo che io non rispondo MAI al citofono o al campanello ?
La curiosità di sapere chi fosse e cosa volesse da noi non sarebbe forte ?
E se sostituissimo la nostra vita con la sua ? Tutto queste domande - anche piuttosto angosciose - sono all'inizio del libro, che però poi non mantiene le promesse.
Centinaia di bottiglie di Champagne, una villa misteriosa, un gatto indisponente ed una donna affascinante: uno potrebbe dire "e che vuoi di più dalla vita" ?
Beh, io magari gradirei un bel finale di romanzo, cosa che in questo caso manca completamente.
Che si stia esaurendo il "fenomeno" Nothomb, alla continua ricerca di storie paradossali, grottesche, ai confini della realtà ma sempre più esercizi di stile, vuote e senza lo spunto, il graffio finale, spiazzante come le prime opere ? emsi

Nessun commento: