martedì 23 febbraio 2010

Quando si correva per rabbia o per amore ...

Poche settimane fa sono iniziati i due mondiali rally, Irc e Wrc, tutti e due con vittorie Ford (Fiesta al Montecarlo e Focus in Svezia e grazie a Mikko Hirvonen); il prossimo fine settimana ricomincerà la sbk con la gara di Phillip Island in Australia e fra poche settimane inizierà il mondiale di F.1 per una delle edizioni che, almeno sulla carta parrebbe essere uno dei più incerti, entusiasmanti e capace di emozionare i tifosi degli ultimi anni, grazie al ritorno in pista del Kaiser Schumi, di Alonso in Ferrari col rientro di Massa, l'incognita Mercedes/Brown in lotta con la Mclaren dei campioni del mondo Hamilton e Button, l'eventuale conferma della Redbull e del talento di Vettel.
E magari con qualche sorpresa come la rediviva Lotus (anche se c'entra poco o nulla col marchio di Clark, Chapman, Senna e De Angelis), o La Sauber con il possibile/probabile talento di Kamui Kobayashi, nessuna parentela con l'avvocato di Keyser Soze.
Insomma, la stagione dei motori sta per ripartire in pieno e dopo un inverno di freddo, pioggia, neve, non vedo l'ora di ricominciare a parlare di gare, assetti, sorpassi e lotte. E spero pure e soprattutto di riprendere la mia povera moto, che sconsolata e infreddolita mi guarda da sotto un telo con le orecchie -pardon- gli specchietti abbassati. E allora, come omaggio e saluto verso tutti i professionisti che ci faranno sognare con le loro traiettorie e staccate in giro per il mondo, vi faccio vedere un paio di video, tratti da un vecchio ma affascinante documentario, Speed merchant, sulla stagione 1972 del mondiale endurance. In particolare qui si parla della Targa Florio, che assieme a Daytona, Le Mans ed il Nurburgring era l'emblema di un'epoca, di uno stile di vita e di corse che potremmo definire folle, incosciente forse, ma tanto, tanto affascinante, irripetibile ed emozionante.
Photo : Brian Redman su Porsche 908/3 vincitore della Targa del 1970 in un passaggio nel paese di Cerda
emsi

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