lunedì 19 aprile 2010

Hop, Hop, Hopper

Domenica pomeriggio, mentre sulla città calava il coprifuoco pre-derby, io Roberta e Alessandra siamo andati a vedere la mostra su Edward Hopper .
Non ci sono le opere più conosciute, famose e riprodotte, come "The Nighthawks" (però c'è una discutibile e kitsch ricostruzione del bar dove farsi delle foto), "The gas station" o altre "icone" dell'autore.
Però ho scoperto un Hopper poco conosciuto come l'Hopper "francese", con opere che creò nei diversi soggiorni parigini (che io ignoravo).
"Stairway at 48 Rue de Lille" è un gioiello a me finora sconosciuto
La riproduzione non rende assolutamente giustizia ma i riflessi bianchi sugli scalini sono qualcosa di meraviglioso e rischiarano il buio del pianerottolo con pochissimi tocchi.
Così come la luce che emerge alle spalle delle due figure silenziose sedute fuori da un bistrot e dove l'unico movimento sembra essere quello dei cipressi mossi dal vento
O il cielo che si intravede tra le veloci nuvole che passano su "Macomb's Dam Bridge"
O l'hopper incisore di acqueforti; e tra le tante esposte quella che più mi ha colpito è stata "Night Shadows"
La solitaria figura che si muove di notte, nel silenzio, in penombra; la prospettiva originale, con le ombre che si allungano a dismisura, quasi a circondarla.
Ritengo che molti artisti di graphic novel, come Eisner o Rucka abbiano tratto ispirazione proprio da opere come questa.
O, ancora, i molti disegni, schizzi e bozzetti preparatori, come questo
Dove il cappello, appoggiato quasi distrattamente sul torchio emerge con pochi tratti ed un bellissimo gioco di chiaroscuri.
Devo dire che alla fine, la mancanza delle opere più note non si fa sentire molto, mentre ci si può soffermare su aspetti dell'autore meno noti ma non per questo interessanti, anzi.
Una mostra che consiglio vivamente di visitare.
Alla fine, preso nel vortice dei colori e dei giochi di ombra del grande pittore americano l'ho voluto "omaggiare" con questo "Roman sunset" ...
emsi

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