venerdì 25 giugno 2010

Il cielo è grigio, sopra Johannesburg


E' finita.
Come peggio non poteva, con tre partite da incubo, brutte, squallide, noiose.
Una squadra slegata, spenta, con giocatori ormai sul viale (dorato) del tramonto e giovani talenti (o definiti tali) mai sbocciati.
Siamo usciti al primo turno e all'ultimo posto, come i nostri cuginetti transalpini che tanto odiamo e tanto ci odiano, mai come oggi uniti nella tristezza di due squadre che ben rappresentano il proprio paese, guidate dai due Domenech -il nostro alla marinara, viste le origini balneari.
Non mi dispiace per Lippi, arrogante, strafottente e supponente, non mi dispiace per gran parte dei giocatori, molti dei quali mediocri e sopravvalutati.
Mi spiace per una sola persona, l'unico che -forse- c'ha sempre messo l'anima, la faccia ed il cuore, da Berlino fino a Johannesburg, che ha provato a spingere la squadra ben oltre dove sarebbe potuta arrivare, Rino "Ringhio" Gattuso.
Ora, come sempre, aspettiamo il salvatore delle patria, colui che, con un colpo di genio o bacchetta magica, scoverà talenti nascosti e segreti, creerà dal nulla uno squadrone invincibile, vincerà europei, federèscioncap, mondiali ed olimpiadi.
Perchè l'Italia è questa, si affida sempre e solo all'uomo forte, l'unto e bisunto dal signore, il talento genio e sregolatezza, senza minimamente pensare ad impostare programmi e progetti a lungo termine per far crescere generazioni di sportivi (ma non solo in ambito sportivo).
Uscì Tomba e diventammo tutti sciatori.
Venne fuori Azzzurra e tutti al mare, tutti al mareee ...
Tutti a intonare l'haka davanti ai cucchiai di legno del rubgy.
Ci scoprimmo perfino golfisti da dopolavoro aziendale, con Costantino Rocca.
Ora va di moda la Schiavone ...
Il problema è che noi affrontiamo lo sport come fosse un cartone animato giapponese, con i campi di calcio di Holly&Benji in salita ed interminabili o le infinite schiacciate di pallavolo di Mila e Shiro.
La realtà è ben diversa; è sacrificio, fatica, lotta, sconfitte e dignità.
Tutti valori che latitano nel nostro paese da operetta.
A questo punto, Forza Argentina  !

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