venerdì 14 ottobre 2011

Skopelos

Tornare sulla mia prima isola greca, a diciotto anni di distanza, mi faceva un po' paura.
Era l'estate della maturità (classica), l'estate delle bombe a Roma, l'estate nella quale sai di avere tutta la vita davanti.
E tornarci dopo quasi vent'anni mi intimoriva, temendo di trovare un'isola cambiata, irriconoscibile, peggiorata; pensando di essere io quello cambiato (e questo è sicuro), forse peggiorato.
Ho ritrovato praticamente la stessa isola, con pochi, trascurabili cambiamenti (in meglio, tutto sommato).
E soprattutto l'ho fatta conoscere ed apprezzare alla persona che sta nel mio cuore, Roberta.
Il suo giudizio era quello a cui più tenevo.
Skopelos era un po' la mia isola che non c'è, nascosta nei miei ricordi e nel mio animo, un po' la mia isola Lost.
E ci tenevo tanto che anche Roberta la conoscesse e l'amasse.
E credo proprio che l'amore sia scoppiato.
(tra l'altro non l'ho mai fatta cadere dal motorino né le ho causato alcuna taglio, colpo o contusione, cosa piuttosto comune nelle nostre vacanze ...) 


L'avvicinamento in traghetto aveva un vago sentore odisseico 

La vista dall'appartamento affittato

Il nostro "buen retiro", una trattoria sulla spiaggia di Limnonari.
Si mangiava bene, si stava tranquilli all'ombra a bere nescafefrappè e ad ascoltare buona musica.
Un piccolo paradiso

Oi micioi


Plaka Platanos, uno dei punti di incontro del capoluogo

Il bianco della Grecia ogni tanto fa capolino da qualche angolo, anche se non sono le isole Cicladi




Il bar Braxos, per i nostri aperitivi serali


Il mare, splendido, pulito, calmo.
Era tanto che non nuotavo così bene in mare.
Rigenerante (e senza meduse ...)





Le cene migliori, oltre quelle fatte "chez nous", le abbiamo provate al bistrot Anna's.
Cucina greca ben fatta, con un occhio alla tradizione ma rivisitata con leggerezza e modernità.
Ottimo, da riprovare quando torneremo (perché torneremo ... )


L'ultima alba, quella dell'addio a Skopelos.
Ma torneremo, l'ho detto.

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