Molto bello.
Bravi Colin Firth (e ben doppiato da Massimo Lopez) e Julianne Moore nel rendere le due figure solitarie, disperate seppur per motivi assolutamente diversi l'uno dall'altro.
Ma la vera bellezza del film, oltre al messaggio di libertà e rispetto reciproco che vuole trasmettere, è la qualità delle immagini, la cura quasi maniacale del particolare.
Il fatto che Ford sia uno stilista, pertanto legato da sempre al valore dell'immagine, da una marcia in più.
Tant'è che molti messaggi vengono presentati proprio grazie ai colori, alle sfumature alla fotografia e alla musica.
Le scene dei ricordi in b/n, la vita quotidiana velata di grigio, i pochi momenti emozionanti resi con colori vividi e brillanti.
Non so se Ford continuerà nel cinema, però sicuramente questo è stato un esordio veramente eccellente.
Nota stonata dalla sala cinematografica: la sala 3 del Greenwich a Testaccio; una specie di saletta privata con una quarantina di posti scomodissmi, stretti.
E alla lunga diventa una sofferenza seguire un film già di pe sè non proprio spensierato e divertente.
E Roberta ne sa qualcosa ... scusa
emsi
1 commento:
Ciao Mau,
mi spiace non essere riuscito a liberarmi per il week end, ma il tuo post mi ha veramente incuriosito: andrò sicuramente a vederlo.
Un abbraccio,
Paolo
Posta un commento