giovedì 8 aprile 2010

Anche i motociclisti leggono ...

... e non solo riviste di moto. Certo, il fatto che sulla copertina del libro ci sia una motocicletta aiuta e non poco. Il problema nasce all'interno ed ecco spiegato il più grande equivoco della storia della letteratura, il famoso "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Robert Pirsig. Il libro è presente su pressochè tutte le librerie di proprietari di moto -me compreso- ma ritengo che il 99% di loro -me compreso- ne abbia letto si e no quindici pagine e poi lo abbia abbandonato. Perchè è un testo di filosofia neanche dei più semplici e la presenza della moto è un elemento che serve solo da spunto per discorsi molto complessi . Diverso è il discorso di "Il lavoro manuale come medicina dell'anima" di Matthew Crawford. L'autore è un fisico che, stanco della vita del colletto bianco ed avendo un passato come elettricista, falegname, meccanico per passione, decide di aprire un'officina meccanica .
Quindi parte una lunga, stimolante ed interessante riflessione sul valore del lavoro, valore intrinseco e valore indotto dalla società "occidentale" e consumistica.
Particolarmente azzeccato il tempismo dell'autore.
Perchè le sue riflessioni sono partite proprio all'inizio della grande crisi economica che stiamo affrontando -e della quale non si vede ancora una via d'uscita, checchè ne dicano politici col riporto in testa e nelle scarpe- e che ha visto il crollo maggiore proprio nel settore del terziario, quello economico e che ha prodotto e produce tuttora una ricchezza impalpabile, fittizia.
Ed ecco il valore aggiunto del saper fare, costruire e -ancor più- RIcostruire, riparare, aggiustare oggetti, elettrodomestici, mezzi meccanici.
Ed in tutto questo c'è il valore della soddisfazione personale nel saper fare e bene il proprio lavoro, che crea soddisfazione tanto nell'operaio/artigiano quanto nel committente, nell'utilizzatore finale.
E tutto ciò, nel medio termine, potrebbe diventare un volano per far ripartire un'economia ed una struttura sociale sempre più arcaica e morente.
Veramente un bel libro, con passaggi anche poetici quando parla di officine buie e fredde, di meccanici burberi e taciturni, di auto o moto date per spacciate e rinate grazie alla passione, alla tenacia ed all'ostinazione di appassionati esperti.
Perchè anche i motociclisti, sotto sotto, hanno un'anima e si commuovono ... ma non lo fanno vedere
emsi

1 commento:

Leo ha detto...

Ciao Mau,
Il libro di Pirsig, anche se non parla di moto, è sicuramente un capolavoro che ho letto e riletto per trarne sempre nuove riflessioni. Consigliatissimo a chi vuole pensare, sconsigliatissimo a chi cerca una lettura estiva "da ombrellone".
Se non ricordo male me lo regalasti tu...mai regalo fu più azzeccato! :)