Rieccomi tornato, dopo un piccola pausa a Praga con Roberta (ne parleremo fra poco, dopo una scelta ragionata di fotografie da pubblicare qui).
E si parla di libri:
Non sono mai stato un gran lettore o appassionato di fumetti, eccezion fatta per Hugo Pratt -ma li parliamo di vera e propria arte- e qualche incursione su poche altre cose (Eternauta, Will Eisner, Napoleone Di Carlo e Brendon di Sergio Bonelli, Romain Hugault).
Però ho letto con curiosità questi due libri perché mi incuriosiva molto l'argomento; non la solita storia fantastica, fanstsy o horror, ma un romanzo di vita normale, vissuta: la storia di un fotografo che entra in crisi nel lavoro e nella vita privata e deve affrontare le difficoltà e le piccole grandi sfide con se stesso e con gli altri , che il mondo, il destino, l'esistenza o quel che è ti tirano addosso senza alcun preavviso.
Ed è stata una scoperta commovente, delicata, ironica.
Belle tavole, un tratto originale e molto coinvolgente, una storia intelligente, ricca di sarcasmo e con uno sguardo disincantato sulla vita.
Credo che continuerò a seguire le opere di questo autore, almeno quelle che verranno tradotte in italiano.
L'altro titolo "L'amore del bandito" è l'ultimo romanzo di Massimo Carlotto, con protagonista il suo famoso Marco Buratti "l'Alligatore".
L'ho preso prima di partire per Praga e, se non mi fossi fermato l'avrei iniziato e finito tra il check in e l'arrivo nella repubblica cèca.
Bello.
Duro, noir e fumoso al punto giusto, tasso alcolico e blues ad alto livello.
Una storia dura, acida, amara.
Però indimenticabile, con i tre protagonisti che combattono una guerra più grande di loro, spinti dalla forza dell'amore, della disperazione e dell'amicizia vera e leale.
Ed oltre ad essere un bel noir è anche uno spietato ed amareggiato spaccato della società del nord est italiano.
Quasi un grido di disperazione dell'autore, originario di quelle parti, nei confronti di una società allo sbando, dominata solo dai soldi più sfrenati, dalla cocaina e dallo sballo più assurdo; una società che sta correndo sempre più velocemente verso il precipizio; apparentemente senza accorgersene.
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