mercoledì 22 settembre 2010

Meno di zero


Stamattina ho finito di leggere "Meno di zero", il primo romanzo di Bret Easton Ellis.
Da un po' di tempo sentivo parlare di questo scrittore come di uno dei migliori romanzieri contemporanei americani ed allora ho deciso di iniziare a conoscerlo dall'inizio.
E direi che l'incontro è stato, finora, molto positivo seppur "shoccante" ...
Avete presente quel telefilm idiota Beverly Hills 90210 in cui dei giovani californiani vivevano annoiati, viziati, ricchi, belli e abbronzati?
Bene il libro narra di ragazzi come quelli, ma in maniera tale che  il telefilm sembrerebbe girato da David Linch ... 
Infatti B.E.E. ci mostra la vera natura di quel mondo dorato, patinato, che Hollywood ci aveva fatto conoscere negli anni '80.
Ed è una realtà agghiacciante: è un mondo popolato solo da ragazzi e ragazze ricchi, annoiati, costantemente ubriachi e perennemente drogati, che girano in Ferrari, Porsche o Bmw comprate loro da genitori altrettanto inebetiti, ubriachi o drogati; chi di lavoro, chi di sostanze stupefacenti, chi di successo ed apparenza.
Ma la cosa più impressionante è che il libro fu pubblicato nel 1985: si era, cioè, nel pieno fulgore della potenza commerciale, sociale, politica degli Usa, erano gli anni che D'Agostino definì "dell'edonismo reaganiano", gli anni di Rambo, di Madonna, di Michael Jackson, dello yuppismo sfrenato.
E l'autore, alla sua opera prima, aveva 21 anni ...
Ha avuto una lucidità profetica ed agghiacciante nel descrivere "il buio oltre la siepe di dollari, di coca e di alcool", buio che avrebbe portato di li a poco alla devastante scoperta dell'aids, alla nascita delle crociate imbevute di fanatismo contro il fumo e contro tutto ciò e tutti coloro che non si sono voluti omologare al modello "vincente" dell'american dream.
Folli ed isteriche crociate che come risultato hanno portato ad esplodere continue e ripetitive situazioni come la Columbine High School (Bowling a Columbine) o, perché no, che avevano dentro di sé il germe dell'Undici Settembre ...
Meno di zero è un libro disturbante, inquietante, con una scrittura ipnotica e al tempo stesso affascinante.
Leggerò sicuramente ed in breve tempo altre opere dell'autore che spero sia riuscito a mantenere anche negli altri romanzi, la stessa schiettezza e capacità di osservazione di questo suo primo capolavoro. 

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