Una sera dell'inverno scorso ho ascoltato in radio, non ricordo se su Lifegate o su Radio Capital, una bellissima, ipnotica ballata "Winter in America"; non l'avevo mai sentita né avevo mai sentito parlare prima dell'autore,Gil Scott-Heron
Mi piacque moltissimo, così dolorosa e dolente ma al tempo stesso piena di energia profonda.
Stamattina ho letto che è scomparso venerdì scorso.
Mi è parso giusto salutarlo così.
1 commento:
Ottimo spunto per il fine settimana lungo, avrò tempo per apprezzare al meglio le sue opere.
In tanto per ammazzare l'attesa del we, ispirata dalla follia di mezzanotte dei miei micioni (con questo caldo e gli anni che si accavallano, ancora si sentono pischelletti, giocano senza tregua...beati loro), mi gusto un po di Sir Duke di Stevie Wonder.
(cit)See You Later Space Cowboy!
Buon we emsi!
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