Rispetto al film precedente, "The Artist" è stata una scoperta del tutto nuova.
Era un bel pò che al cinema non si vedeva un film muto ed in b/n, almeno dai tempi dell'Ultima follia di Mel Brook.
Era una scommessa del regista e, direi, una scommessa vinta.
Anche in Italia, ancor più perché il regista e gli attori sono assolutamente sconosciuti.
Il film è un omaggio commovente, vero e da appassionato - pertanto con tutte le libertà e le licenze "poetiche" che solo le vere passioni permettono - alle origini del cinema e alla sua magia; le immagini in bianconero e l'assenza di audio ci trasportano come d'incanto in un periodo d'oro e mitologico.
Bravissimi i tre protagonisti: Jean Dujardin (già solo il nome sembra quello di un attore d'epoca), miglior attore a Cannes 2011, sembra veramente un attore del muto, con un viso anni '30 che ricorda Errol Flinn, lei Berenice Bejo (compagna del regista) è molto carina ed azzeccata nel ruolo; ed infine irresistibile il cane Uggy, vincitore della Palm Dog 2011.
Ma la scommessa è stata vinta anche grazie alla presenza di due nomi come quelli di John Goodman (notevole per presenza fisica ed artistica) e James Cromwell nella parte dell'autista tuttofare Clifton; forse il suo nome non vi dirà molto ma non appena apparirà saprete di averlo visto almeno in un milione di film; certo, è un film "furbo" che sa toccare i tasti emotivi degli spettatori, ma è veramente ben fatto e ci si alza dalla poltrona sereni, soddisfatti e gradevolmente leggeri di spirito, il che, con i tempi che corrono non è certo poco.
Non mancatelo, sarebbe un peccato.
Buona visione.
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