domenica 4 marzo 2012

Naguzzi, Guido Naguzzi


Tra gli imperscrutabili piaceri nel guidare un italico bicilindrico, tra le impalpabili voluttà di possedere un mezzo che vibra perfino di notte a motore spento e con la batteria staccata, può capitare, ogni tanto, un piccolo inconveniente: come, ad esempio, finire una giornata di lavoro e trovarsi la freccia a penzoloni perché si è perso un dado per le vibrazioni.
Per fortuna i portieri del mio ufficio avevano una scorta di uno dei più geniali oggetti che mente umana abbia mai potuto creare : fascette stringi-cavi.
Dovrebbero dare il Nobel a chi le ha inventate.
Chiaramente, bypassata l'emergenza e rientrato a casa, sono andato dal ferramenta a recuperare un dado cieco e pure a fare scorta di queste fascette da tenere sotto la sella, non prima di aver fatto un giro a stringere tutti i dadi, i bulloni e le brugole della moto con una passata di frena-filetti.

1 commento:

Kenzo ha detto...

Dovrebbero darle di serie le fascette stringicavi....