"Irresistibile" Il Messaggero
"Umorismo Travolgente" La Repubblica
"Aridatece i soldi" centroasociale
Questo è stato il primo pensiero, usciti dal cinema dopo aver visto "Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza".
Questo film ha vinto il Leone d'Oro all'ultimo festival di Venezia.
Ora, immagino che i giurati abbiano dovuto scegliere tra questo, "Pierino medico della saub - the director's cut" e "Biancaneve davanti e di dietro tutti quanti",
altrimenti non riesco ad immaginare il motivo di averlo premiato.
O forse uno sgarbo al direttore del festival, oppure una scommessa persa dopo una notte passata a sbronzarsi davanti al casinò tra Carlo Verdone e Tim Roth; dico solo che tra i film in concorso c'era anche "Birdman" di Alejandro Gonzalez Inarritu ... ho visto anche quello e presto ne parlerò. Comunque, il regista era stato definito, a suo tempo - a suo lontanissimo tempo - l'erede di Ingmar Bergmann.
Considerando che, a 71 anni, ha girato 7 film tra il '70 ed oggi, beh forse il paragone era un filo azzardato.
Nel frattempo, in questo quarantennio, Roy Andersson si è dedicato agli spot televisivi.
Ed alcuni anche molto divertenti.
Ecco, provate a confrontare il trailer del film con alcuni suoi spot; ebbene vedrete che lo stile, il taglio, spesso le ambientazioni e la fotografia sono molto simili.
Infatti del film è sufficiente vedere il trailer. Il film completo è tutto così, uguale per un'ora e mezza.
Ma mentre nello spot, quei pochi minuti sono sufficienti a darti un messaggio, lo stesso, prolungato in novanta minuti, perde di forza, di simpatia.
Ci sono, certo, sketch grotteschi ed efficaci, come ad esempio quelli nei due locali, con Lotta la zoppa o Carlo XII; ma farci un intero lungometraggio a mio parere è troppo.
Il problema è che, essendo questo il terzo ed ultimo film di una trilogia, sarò costretto a recuperare anche i primi due, perché la discesa nell'inferno dell'umorismo scandinavo si possa dire completa .
Buona visione .... ah ah ah
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