martedì 25 marzo 2008

La prova

Arrivò che era tardo pomeriggio, saranno state le sei, sei e mezzo, ma era agosto e c’era ancora tanta luce per sistemarla e provarla. Mio zio la scaricò dal portabagagli della macchina – un 131 Mirafiori argento interni in velluto azzurro, uno spettacolo di macchina – e la vidi : bianca, nera essenziale …… Impaziente, attesi che zio rimontasse le gomme, rimettesse in linea il manubrio e regolasse la sella per la mia altezza. Era pronta da provare, la MIA BMX BIANCHI, nuova fiammante !!!! Dove si va? Giù fino al Rustico per una partitella a Space-invaders, una Coppa Rica al caffè e a gustarsi l’invidia degli altri ?!?!?! Naa, è tutto asfalto e in falso piano (sai che culo), Lei si diverte solo seee, solo se c’è lo sterratooo ... E allora esco al piccolo trotto dallo spiazzo davanti casa e vado a sinistra, su verso i boschi. L’inizio pare il Muro di Grammont , una salita asfaltata e dura. E allora via, a ballare sui pedali come un vecchio grimpeur e pam pam, colpo dopo colpo pedalata su pedalata arrivo al trogolo dove inizia la terra. E’ una ghiaia grossa e pesante, dove le ruote della bici affondano e faticano e allora tocca scendere e spingere a mano e ricordarsi di stare lontano dal vecchio muretto perché– dicono– tra le pietre si nascondono le vipere che spuntano fuori all’improvviso e sputano veleno. Il tempo di finire questi pensieri e sono al curvone a destra dove FINALMENTE, inizia il terreno che a me, anzi a noi, piace: sterrato veloce compatto, qualche buca ma facilmente evitabile. Inforco la bici e giù a capofitto. Certo, la sella in plastica dura magari non è il massimo del comfort, ma la mia è una bici da rally – dura&pura – bella come la Stratos, micidiale come l’Audi quattro, veloce come la 037 !!! Mentre pedalo veloce butto un’occhiata a destra e dal pratone intravedo casa (vista sempre rassicurante); sguardo fisso di fronte a me, da sotto le ruote schizza ghiaia a destra e sinistra, due dita a sfiorare le leve dei freni (magnifiche, nere, corte e ricurve, proprio da corsa) e si arriva al bivio. Non ci penso un attimo e via, a sinistra in discesa, verso casa della Rina. Sfreccio tra le gabbie dei conigli – mi spiace ragazzi, oggi proprio non posso fermarmi a darvi erba e carote da sgranocchiare, sono in pieno collaudo casomai domani mi faccio mandare da zia a prendere le uova dalla Rina e allora mi fermerò un po’ a coccolarvi – e subito dopo, una curva a sinistra ci porta su uno stretto sentiero erboso. Eh, cavolo, qui proprio non ce la faccio e mi tocca scendere e continuare a spinta; l’ultimo strappo è particolarmente ripido, ma finisce e mi ritrovo su uno dei miei tratti preferiti, il sentiero che porta ai Pini. È lontano da tutte le case, c’è sempre tanto silenzio e, in basso, in fondo al sentiero, si scorgono bellissimi prati apparentemente irraggiungibili, ma dove, prima o poi arriverò. E qui si riparte veloci, anche perché si saranno fatte quasi le sette e mezzo, fra mezz’ora inizia Goldrake, poi si cena e poi dovrei vedermi con Christian e Federico, per un gelato giù a San Giacomo; e poi io questo tratto lo conosco bene e so che a quest’ora non incontro nessuno e allora posso spingere al massimo e mi ricordo bene che quella curva a destra che sta per arrivare la posso fare in pieno e poi si apre verso un breve rettilineo in discesa che porta al salitone delle villette nuove tra i pini. Ma io lì mi fermerò e tornerò indietro perché è tardi e a casa m’aspettano e perché la strada da rifare è tanta e perché voglio godermi la vista della mia bici nuovissima, bellissima, velocissima fichissima, strafichissima … Ma prima c’è un dosso, un dossetto, una gobba quasi impercettibile, però boh forse per scrupolo o forse non lo so neanche io perché, penso, decido, dai, una toccatina ai freni, a quello davanti soprattutto, tanto per impostare bene il salto …..
- Regola N° 1 di tutti i collaudi di bici fichissime nuove: PRIMA DI PROVARLE CONTROLLARE SEMPRE che tutti i dadi, bulloni, rondelle e controbulloni anche i più insignificanti, i più nascosti, i più apparentemente inutili, siano ben stretti, pronti a fare il loro sporco, oscuro ma fondamentale lavoro : evitare di far saltare i freni anteriori e scaraventare a faccia avanti senza il minimo preavviso il più sprovveduto tra i bambini-collaudatori di bici fichissime nuove ….
Evenaisdei
forever emsi

3 commenti:

Roberta ha detto...

Appendice alla regola 1:
se proprio non volete seguire la regola 1 da bambini, rassegnatevi a farlo da adulti. Perchè, da adulti, avrete sicuramente un suocero che vi ripeterà pari pari le stesse cose che potevate già capire da bambini. E vi metterà anche degli strani elastichi sulle forcelle......e vi cazzierà perchè avete comprato le camere d'aria sbagliate......e vi dipingerà con il coppale la bici....ma ...vabbè...questa è un' altra storia!!!!!

Anonimo ha detto...

ma goldrake sei riuscito a vederlo?

Zuril, Ministro delle Scienze

ViGi ha detto...

Eccolo il trauma che ti ha portato oggi ad essere il centauro che sei...