mercoledì 8 ottobre 2008

Festival della Fotografia ? No, grazie

Prosegue, incessante e pregna di successi, l'opera di demolizione di Roma da parte della Cantieri Retromanno Associati. Dopo aver paventato lo spostamento della "costruenda" Nuvola di Fuksas dall'Eur (dove il cantiere è già abbondantemente avviato) alla nuova fiera di Roma e retromarciando, come già innumerevoli volte in passato, di fronte alle perplessità ed ai costi assurdi che la follia sarebbe costata, alla costante ricerca di modi per far vergognare la simpatica cittadina laziale tra Viterbo e Latina, il parasindaco e la sua cricca hanno deciso di cancellare per il prossimo anno il Festival della fotografia, una delle manifestazioni di maggior respiro internazionale che si faceva (sic) nella capitale da sette anni, che quest’anno aveva visto 143 mostre in circa 100 location diverse e con oltre 30 eventi succedutisi nell’arco di quasi due mesi, che permetteva ai tanti appassionati di incontrare artisti di livello mondiale e che creava continui spunti sociali e culturali. Il cosiddetto assessore alla Cultura Umberto Croppi, ha sancito la fine del Festival durante l’incontro con i direttori delle accademie e degli istituti stranieri presenti a Roma, incontro che sarebbe servito, parole di tal Croppi “ a creare una rete costante di rapporti tra la città e le culture straniere …” Il tale ha poi proseguito dichiarando altresì che “… nascerà la figura di un delegato che curerà gli scambi diretti affinché Roma diventi uno dei luoghi simbolo della creatività mondiale". Al che io mi domando e dico: ma ‘sta figura di delegato, non dovrebbe farla l’assessore? E se no, l’assessore allora a che serve? E i soldi per pagare il delegato (che poi m’immagino potrebbe essere uno Sgarbi o simil-soggetto) da dove escono ? Dal biglietto che il Comune farà pagare alle – immagino – infinite torme di turisti che andranno ad affollare i botteghini di Romalandia ?!?!? Il Festival del cinema (del quale si può e si deve sicuramente discutere) reso una specie di sagra della porchetta ( con tutto il rispetto per maiali ed affini), la Notte Bianca (altro avvenimento che, comunque, non mi ha mai convinto del tutto per come veniva realizzato) abolita d’ufficio e adesso buttiamo alle ortiche questo Festival. E questi sarebbero i passi per rendere Roma appetibile ad un turismo giovane, dinamico, colto e moderno, lo stesso che gira per Parigi, Berlino, Londra, Madrid, Bilbao, Stoccolma o Copenhagen ?!?!?! Io non me la prendo con loro, ma con chi ce li ha messi ...

Amareggiato vostro, emsi

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