mercoledì 10 novembre 2010

Figli delle stelle ... spente


Né più né meno un filmetto buono per una serata casalinga, sul divano, come quando mentre fuori piove .
Storiella esile ed incerta, che stenta nella prima parte, sembra avere un guizzo nel registro della seconda - grazie al cambio di lochèscion e all'intervento di altri personaggi (ma non dirò di più per non spoilerare chi volesse vederlo), ma alla fin fine non lascia nulla.
In diverse recensioni ho letto accostamenti di questo film con pilastri del cinema italiano come "I soliti ignoti", "La banda degli onesti" o altre commedie all'italiana ...
Le bestemmie lasciamole al premier per favore, che quelle bastano e avanzano anche senza la benedetta contestualizzazione di Fisichella (l'arcivescovo, non il pilota)
Nei film di quell'epoca lo sguardo dei registi, degli sceneggiatori e degli attori era si ironico ma soprattutto spietato, disincantato e critico.
In questo c'è una sorta di assoluzione plenaria, un inno alla "alla fine son tutti uguali, ma basta un'abbraccio e siam felici e contenti; davanti a un piatto di pasta".
Spiccano Battiston e Favino, sprecati Sassanelli (personaggio intrigante ma solo abbozzato nella sceneggiatura, avrebbe meritato di più) e Tirabassi.
Fabio Volo recita come i "suoi" libri, passa e già te lo sei scordato.
Premio "Cioccodelegno" d'oro per Claudia Pandolfi.

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