martedì 3 gennaio 2012

I predatori dell'Unicorno perduto



Per finire in bellezza l'anno passato, sono andato con uno dei miei nipoti  al cinema, a vedere “Le avventure di Tintin – il segreto dell'Unicorno”.
In realtà ero più io a volerlo vedere e quasi mi serviva una scusa, un complice.
Ed effettivamente è, come molti degli ultimi film d'animazione, più adatto agli adulti che ai bimbi, ricco com'è di citazioni, ironia e giochi di parole.
Del protagonista conoscevo poco, a dire il vero; avrò letto un paio di storie e sono più attratto dal disegno e dal fatto che molte vicende hanno come sfondo paesi esotici e leggende affascinanti. 
Ma non ho mai amato particolarmente Tintin, con quella sua aria saccente e saputella, un po' come Topolino (altro odioso delle bande dessineè).
Il personaggio creato da Hergè manca dell'ironia adulta e disincantata di Corto Maltese, non ha il fascino alieno ed inquietante dei manga giapponesi, non ha la forza evocativa di alcune graphic novel americane; però il fumetto belga ha il sottile fascino della borghesia europea a cavallo tra gli anni 30 e 50, quando ancora si pensava che il vecchi continente fosse “l'ombelico del mondo”.
Oltretutto la sua fama varca di poco i confini francofoni ed ero, pertanto, curioso di vedere come mai ed in che modo, un artigiano geniale come Steven Spielberg avesse deciso di imbarcarsi in quest'impresa assieme, tra gli altri, al Peter Jackson de "Il signore degli anelli".
Il film è godibilissimo, ha un bel ritmo ed una realizzazione con la motion capture di livello assoluto.
Ci si diverte, questo è fuor di dubbio; però, mentre scorre il film si fa strada un non so che, un impercettibile sensazione di dejavu ... ma certo! Ecco cos'è !! Io questo film l'ho già visto, anzi, il regista ha copiato se stesso perché circa trent'anni fa aveva girato un film che si intitolava "I predatori dell'Arca perduta" e che era, a sua volta, un omaggio ed una citazione ai vecchi film d'avventura in bianco e nero, quelli della sua infanzia.
Credo, oltretutto, che abbia in parte tradito l'ideale di Hergè, perché alcune scene di combattimenti e lotte (una su tutte quella con le gru al porto), ancorché divertenti ed avvincenti, mi sembrano fuori luogo e fuori dallo spirito dell'autore (ma, ripeto, non conosco benissimo le avventure di TinTin; se sbaglio mi corrigerete ...)
E poi, trent'anni fa, per girare quel tipo di film c'erano centinaia di comparse, attori in carne ed ossa, set costruiti e luoghi esotici ed affascinanti ripresi dal vero; pensate al set di Guerre Stellari per la creazione di Tatooine, tuttora esistente in Tunisia, anzi una delle mete più visitate ed evocative del paese.
Qui invece c'è tanta tecnologia ma mancano un paio di ingredienti fondamentali per sognare sul serio, l'anima e la fantasia; che si andrà a visitare nei prossimi anni, una sala server, un c.e.d. ?!?
"Ecco" dirà la guida che condurrà i visitatori "qui potete osservare i backup di Avatar, di Tintin - la vendetta del nonno di Milu e di Natale scorregione in 3d, l'ultimo indimenticabile cinepanettone della storia del cinema italiano"
....
..
..... Questo è il futuro del cinema ?!? Mah, ai poster l'ardua sentenza

8 commenti:

Kenzo ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di andarlo a vedere..... un solo appunto... Topolino sta alla bande dessineè come la Pimpa sta ai Manga.... scusa la saccenza ma sulla materia son precisino (confermo comunque l'odiosità).

emsi ha detto...

Ciao Kenzo.
Con "bande dessineè" intendevo fumetto in generale, forse sbagliando perchè non sono esperto del settore.
Mi spiegheresti meglio il tuo appunto, fermo restando che anche la Pimpa è odiosa, così come quel vecchio trombone che sta con lei.
Ciao

Kenzo ha detto...

Il mio appunto era riferito solo al fatto che bande dessineè è un termine usato (o meglio è divenuto tale) per identificare un modo di fare fumetto, in questo caso il fumetto d'autore francese, che per quanto non simpatizzi con i cugini transalpini, devo ammettere che è una delle più alte forme di arte grafica, mentre il sorcio di Topolinia è l'icona del fumetto popolare ammericano. Anche il manga, caratterizza non solo la geografia, ma anche un modo diverso di fare "fumetto", del quale, ovviamente, non fa parte la cagna a pallini. Fatta la mia sparata, forse riguardo al solo argomento in cui mi elevo ad un livello di poco superiore all'ameba, diciamo organismo pluricellulare (pluri... duocellulare), torno a leggerti e ad abbeverarmi alla fonte della tua saggezza.... Arigatò.

Geox ha detto...

Don't touch my Pimpa!!!
Mi piaceva da piccola :) quel cagnolone con le macchie rosse.

Adoro Steven, ma secondo me ogni tanto fa cilecca. Se gli dai da dirigere film a tema fantascienza, ti crea dei filmoni (l'ultimo visto Super 8 davvero bello)...ma per altro lascia un po l'amaro in bocca...poi questo è un mio pensiero.
"l'anima e la fantasia" come la può mettere un regista che non avrà nemmeno mai letto una pagina di TinTin?! Film come questi dovrebbero essere diretti dagli stessi ideatori del soggetto, appunto per trasmettere le stesse sensazioni che si hanno nel leggerlo il fumetto.

La prossima volta invece di TinTin, il nipotino portalo a vedere il Micione con gli stivali :), che è molto più carino e divertente(ogni tanto al cinema tocca andarci anche solo per ridere).

Kenzo ha detto...

Confermo !!!
Il Micione in Camperos è veramente carino, vederlo in 3D col pargolo che sembra Woody Allen a 5 anni non ha prezzo !!!

Geox ha detto...

E io confermo il 3D, veramente decente :)

emsi ha detto...

Bene, non pensavo di aver scatenato una così bella tempesta di cervelli parlando di fumetti !
Cmq credo che seguirò il vostro consiglio ed andrò a vedere il felino in 3d.
Stay tuned che presto vi parlerò di Sherlock Holmes ... elementare ...
Ah Happyfania a tutti !

Geox ha detto...

Tempesta di cervelli?! Ahhhhhhh ecco allora dove era finito il mio ultimamente :P

Non vedo l'ora di confrontare le mie opinioni con la tua recensione sullo Sherlock del 2000, quindi resterò "tunata" ...non suonata :P
Bye