Durante i festeggiamenti per il tradizionale genetliaco di nostro signore, io e Roberta abbiamo andati al cimena.
E siamo visti "L'esplosivo piano di Bazil" e "American life", il primo di Jean-Pierre Jeunet ed il secondo di Sam Mendes.
Per ciò che riguarda la pellicola francese, dimenticatevi la dissacrante e spiazzante satira di "Delicatessen" o la poesia pura ed eterea della favola senza tempo del "Meraviglioso mondo di Amélie Poulain"; JP Jeunet ha una gran classe con la macchina da presa certo, un punto di vista sulle realtà metropolitane e suburbane assolutamente originale, ma la storia del film è piuttosto banale, piatta, prevedibile e, se nei precedenti lavori del cineasta transalpino, i personaggi, la fotografia, il montaggio erano elementi caratteristici e peculiari, ora cominciano a sapere un po' troppo di già visto, di stantìo e ripetitivo.
Il film di Mendes è una gradevole commedia, ottimamente recitata dai due protagonisti ben affiancati da un bel parterre di personaggi di contorno.
Una sorta di road movie spirituale, che si interroga su uno degli argomenti principe degli ultimi anni, la nascita di un figlio.
Purtroppo questo evento naturale ed assolutamente identico da milioni di anni, è stato snaturato e caricato di aspettative e paure da centinaia di libri, esperti, reality, trasmissioni, fiction; e tutto questo si è quasi sempre rivelato inutile, se non per gli utili delle case produttrici di pappe, pannolini e prodotti per bambini.
Questo film cerca di riportare un po' di sano buon senso in tutto questo, proprio quel buon senso carico di ironia e distaccato sarcasmo che era proprio delle generazioni fino ai nostri genitori e che, ultimamente si è perso un po' troppo per strada; dovremmo fare un viaggio proprio come i protagonisti per ritrovarlo.
E siamo visti "L'esplosivo piano di Bazil" e "American life", il primo di Jean-Pierre Jeunet ed il secondo di Sam Mendes.
Per ciò che riguarda la pellicola francese, dimenticatevi la dissacrante e spiazzante satira di "Delicatessen" o la poesia pura ed eterea della favola senza tempo del "Meraviglioso mondo di Amélie Poulain"; JP Jeunet ha una gran classe con la macchina da presa certo, un punto di vista sulle realtà metropolitane e suburbane assolutamente originale, ma la storia del film è piuttosto banale, piatta, prevedibile e, se nei precedenti lavori del cineasta transalpino, i personaggi, la fotografia, il montaggio erano elementi caratteristici e peculiari, ora cominciano a sapere un po' troppo di già visto, di stantìo e ripetitivo.
Il film di Mendes è una gradevole commedia, ottimamente recitata dai due protagonisti ben affiancati da un bel parterre di personaggi di contorno.
Una sorta di road movie spirituale, che si interroga su uno degli argomenti principe degli ultimi anni, la nascita di un figlio.
Purtroppo questo evento naturale ed assolutamente identico da milioni di anni, è stato snaturato e caricato di aspettative e paure da centinaia di libri, esperti, reality, trasmissioni, fiction; e tutto questo si è quasi sempre rivelato inutile, se non per gli utili delle case produttrici di pappe, pannolini e prodotti per bambini.
Questo film cerca di riportare un po' di sano buon senso in tutto questo, proprio quel buon senso carico di ironia e distaccato sarcasmo che era proprio delle generazioni fino ai nostri genitori e che, ultimamente si è perso un po' troppo per strada; dovremmo fare un viaggio proprio come i protagonisti per ritrovarlo.
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