Ehilà !
Terminata la breve pausa estiva (o almeno una prima pausa .... ) sull'isola di Favignana.
Nulla di che, però ne abbiamo ricavato un po' di relax e tempo per leggere.
E proprio di alcune delle letture estive (che stanno, nel frattempo, proseguendo) vi parlerò:
"Respiro corto" di Massimo Carlotto: un bel noir ambientato a Marsiglia, la città che un altro grande (e ahimè scomparso) autore ci ha fatto conoscere, Jean Claude Izzo.
Una storia intricata ed intrigante, ricca di colpi di scena.
Sicuramente un libro godibile e che scorre bene.
Sicuramente un libro godibile e che scorre bene.
Sto ritrovando sempre più spesso questa città come fondale di tanti romanzi; appunto questo di Carlotto, le opere di Izzo di cui ho parlato diverse volte, l'ultimo romanzo di Grangè "Amnesia" si svolge per lungo tempo a Marsiglia.
E' una delle poche città francesi che ancora mi manca, magari un fine settimana autunnale o primaverile potrebbe colmare tale lacuna.
Ma il libro che mi ha colpito e che resterà a lungo nella mia memoria è un romanzo fiume, consumato in tre giorni (giusto perché dovevo dormire, mangiare e fare qualche bagno al mare, meduse permettendo ...) e consigliato da Mimmo:
"Il club degli incorreggibili ottimisti" di Jean Michel Guenassia.
Una meraviglia, ti prende e ti strappa via dalla realtà, catapultandoti nella fremente Parigi degli anni '60, la Parigi delle contestazioni, della guerra d'Algeria, della guerra fredda, dei grandi intellettuali.
Un romanzo ironico, commovente, intrigante.
Mentre lo leggevo non riuscivo a non vederlo realizzato come un film ed il regista perfetto secondo me sarebbe Jean Pierre Jeunet, il regista di Amelìe, per intenderci.
Solo uno con la sua fantasia, creatività e coraggio saprebbe riportare sul grande schermo i personaggi e le atmosfere del libro.
E, chiaramente, dovrebbe girare in bianco e nero, come i maestri della Nouvelle Vague, che si affacciavano al cinema nel periodo narrato nel libro.
Grazie Mimmo per la dritta eccellente.
Ma il libro che mi ha colpito e che resterà a lungo nella mia memoria è un romanzo fiume, consumato in tre giorni (giusto perché dovevo dormire, mangiare e fare qualche bagno al mare, meduse permettendo ...) e consigliato da Mimmo:
"Il club degli incorreggibili ottimisti" di Jean Michel Guenassia.
Una meraviglia, ti prende e ti strappa via dalla realtà, catapultandoti nella fremente Parigi degli anni '60, la Parigi delle contestazioni, della guerra d'Algeria, della guerra fredda, dei grandi intellettuali.
Un romanzo ironico, commovente, intrigante.
Mentre lo leggevo non riuscivo a non vederlo realizzato come un film ed il regista perfetto secondo me sarebbe Jean Pierre Jeunet, il regista di Amelìe, per intenderci.
Solo uno con la sua fantasia, creatività e coraggio saprebbe riportare sul grande schermo i personaggi e le atmosfere del libro.
E, chiaramente, dovrebbe girare in bianco e nero, come i maestri della Nouvelle Vague, che si affacciavano al cinema nel periodo narrato nel libro.
Grazie Mimmo per la dritta eccellente.
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