Un giorno perfetto .... ma il film no.

L'estate scorsa, io e Roberta eravamo stati colpiti dal bel libro di Melania Mazzucco, Un giorno perfetto 24 ore nelle vite, intrecciate e drammatiche, di un gruppo di persone, sullo sfondo di una Roma sporca, grigia, dura e, spesso, indifferente ai drammi personali. Sapere poi, che uno dei registi più gradevoli del cinema italiano, Ferzan Ozpetek, ne avrebbe tratto un film, non poteva non farci piacere. Peccato che l'ottomano abbia appiattito la storia sbagliando, a mio avviso, gran parte degli attori protagonisti: Isabella Ferrari, che ritengo da sempre una delle attrici più sopravvalutate del cinema italiano (legnosa e monosguardo perso nel vuoto), Mastandrea, perfetto in ruoli più leggeri nelle commedie, ma assolutamente inadatto per interpretare un uomo la cui mente è ormai offuscata dalla follia, la Sandrelli, per la quale vale il discorso della Ferrari; la Guerritore lascia il tempo che trova .... Tutti gli altri personaggi, resi più profondi e sfaccettati nel libro, qui sono ridotti a macchiette superficiali, sufficienti, forse, per un pubblico da fiction televisiva; ma il cinema è ben altra cosa. C'è un solo personaggio (paradossalmente inesistente nel libro e, credo, inventato dal regista) : il medico interpretato da Angela Finocchiaro. Fa si&no, tre scene, dice si&no, quattro parole, ma gli sguardi che usa dicono più di mille battute. Brava.

Non so se la Mazzucco abbia partecipato alla stesura della sceneggiatura nè che cosa ne pensi del risultato, sarei curioso di saperlo. Non basta mettere l'ennesima canzone turca, l'ennesima attrice turca amica tua per dare qualcosa in più. Provaci ancora, Ferzà; puoi fare di meglio. Un giorno perfetto