Se vi trovaste a passare verso via Arenula, chessò state andando da Feltrinelli all'Argentina, oppure a comprare la pizza da Roscioli o, ancor meglio, le spettacolari torte di ricotta in ghetto, se avete 5 minuti (tanti ne bastano) potreste dare un'occhiata alle foto di Miranda Gibilisco in mostra alla galleria Chiari.
Fino al 3 maggio, infatti, saranno esposte le foto della mostra "Il gioco del vento".
Sono andato a vederle perché ... dove c'è sabbia c'è emsi ed ogni volta che c'è qualcosa che riguarda il deserto il richiamo diventa per me irresistibile.
A mio avviso gli scatti non sono nulla di che, lo dico onestamente; il merito, se vengon fuori belle foto, ce l'ha il deserto che da solo riesce a creare giochi di luce, ombre e forme assolutamente incantevoli.
Però non potevo perdere l'occasione di rivedere immagini e luoghi di uno dei viaggi più belli che finora ho fatto in vita mia (e che spero, prima o poi, di ripetere).
Perché, come scriveva Thèodore Monod "Il deserto in quanto tale è emozionante. Non si può restare insensibili alla bellezza del deserto. Il deserto è bello perché è pulito e non mente." (se non ricordo male la frase del deserto pulito fu ripresa nel film Lawrence d'Arabia con Peter O'Toole)
Il titolo del post è la frase che ci ripeteva sempre Ahmed, la nostra guida in Libia, prendendo in giro 'sti scemi di europei che rimanevano a bocca aperta davanti ai colori e ai giochi delle dune, come bambini dentro un negozio di giocattoli.
emsi
Photo by emsi
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