C'era una volta ...

… una grande ed antica città. La guidava un ometto pallido, smunto, sudaticcio, con una vocina acuta, fastidiosa, quasi fosse la figlia zitella e acida di Tremonti e Rosarussoiervolino. L'ometto era sempre indeciso sul dire e sul fare, tant'è che sul dire diceva e poi ritrattava, sul fare non faceva un cazzo. Un giorno lo avvicina un Consigliere anziano, uno dei più fidati: un ex macellaio che aveva fatto i soldi importando clandestinamente carne avariata dalla Burzia-Buciovina e rivendendola ad asili, ospedali e mense dei poveri; coi soldi guadagnati si era comprato uno smorzo dove faceva interrare rifiuti tossici e radioattivi; coi soldi dello smorzo si era aperto una ditta di costruzioni ed aveva inondato le vicinanze della grande ed antica città di palazzine semivuote, perché costosissime e costruite in mezzo al nulla, senza una strada né una fogna. Per questi ed altri meriti era stato eletto Consigliere. Il Consigliere fa all'ometto: ”Abbiamo un problema” “E che io sto qui per risolvere i problemi? Vabbè, sarebbe 'sto problema?” ”Sarebbe una popolazione indigena, i frocinegrizingheri; dice che li dobbiamo ... integrare” “Chi lo dice?” “La gente!” "Eccerto, io mò devo pure dar conto alla gente, ma tu guarda un po'... e comunque come li dovremmo integrare, 'sti frocineghrizingheri, che so pure tanti, è pieno ovunque, che ce famo, che je famo fa?” domanda l'ometto. “Non lo so, l'ometto sei tu, vedi un po', io vado a magnà” disse il Consigliere. L'ometto, ancor più pallido e sudaticcio del solito si ritirò nella stanza più isolata della torre più alta del palazzo del governo per decidere come risolvere il problema dell'integrazione.

E comincio a pensare tra sé e sé: “Li brucio? Naaa, già fatto, poi dicono che copio, che non ho idee nuove e poi.... te li senti i verdi, con lo smaltimento dei rifiuti, che la discarica è già piena.” “Li do da magnà ai gatti? Uh, no, già me le immagino le manifestazioni dell'Assogattare, che j'avemo levato il lavoro ….” Passò una notte d'inferno. La mattina seguente riunì Il Consiglio. “Ho trovato!” fece l'ometto raggiante. “E allora?” fecero ad una sola voce i Consiglieri ”Quanto ci costerebbe un campagna mediatica, attrezzare luoghi sicuri, manifestazioni, la messa in sicurezza della città a favore dei frocinegrizingheri? Un botto! E allora ho pensato: qual è il peggior nemico del frocionegrozinghero ?” “Il fasciodemmerda !” esclamarono all'unisono i Consiglieri. “Abbravi ! ” rispose l'ometto. “E allora ho pensato che se integriamo il fasciodemmerda, automaticamente viene a mancare il principale suo nemico e pericolo. La rogna dell'integrazione è risolta e ci costa mooolto meno ” -”Si, ma come lo integriamo ?” “Facile, alcuni li nominiamo assessori, altri amministratori delegati di importanti aziende... ahò eppoi fate voi, che devo fa sempre tutto io qua !?! D'altronde, parlando inter nos....” A questa parola, il giovane assessore al fancazzismo , uscì dal coma post-colazione (4 cornetti, tre cappucci, un caffè corretto al fernet), “Inter Nos? Che la danno su Scai ? A che ora? Che frequenza? No perché me so giocato il setteazero dell'Inter al picchetto con gli uscieri del terzo piano.” ”Ma chi è questo?”, fece l'ometto al Consigliere anziano. “Ma niente, rispose l'altro, è il figlio del portiere dello stabile di mio cognato.

Siccome 'sto portiere conosce un vigile e m'ha fatto levà 'na multa del motorino, io gli ho promesso che facevo entrà il figlio al comune e l'unico posto libero era uno da assessore.” “Vabbè, ma allora cani e porci” disse scocciato l'ometto. “Comunque inter nos è francese e per chiudere il discorso tutti noi discendiamo da fascidemmerda e sappiamo quanto dobbiamo loro, pertanto è il minimo che possiamo fare … indi per cui votiamo all'unanimità e sbrighiamoci perché mi sono informato c'è un treno che parte alle sette e quaranta .

Lo devo prendere per andare a vedere il concerto di Madonna a Lourdes” “votato”, “votato”, “votato” ...

Alla fine di ogni favoletta ci dovrebbe essere la morale .... io qui non la trovo e voi ?

emsi