mercoledì 3 novembre 2010

Gudnait, italì

Stanco, stremato e nauseato.
Queste sono le sensazioni che provo, pressoché quotidianamente, quando leggo articoli, ascolto dibattiti e osservo servizi sull'italia, sulla sua società, sulla sua economia e sulla sua classe politica.
Io credo che tutte le nazioni abbiano dei "cicli vitali" positivi e negativi.
L'italia ebbe il suo primo grande momento di fulgore ai tempi dell'Impero Romano, per poi sprofondare (salvo rare eccezioni) nei momenti bui del medioevo; e riemergere, seppur divisa in Corti e Signorie, fino a quello che è stato probabilmente l'apice ormai irraggiungibile del nostro paese, il Rinascimento.
Successivamente, un lento declino che ci ha visto spezzettati e dominati dalle armate napoleoniche, dagli imperi asburgici, borbonici, vaticani.
L'unità d'italia alla fin fine ha significato ben poco per le popolazioni, se non dolore, morte e tronfia propaganda; e la presa di potere di una delle casate reali più becere, volgari e rozze di tutta Europa, i cui soli "meriti" (oltre a vincere un reality di ballo e sparare a dei turisti) stati quelli di farci precipitare allo sbando in due guerre mondiali (tutte e due con dei voltafaccia) e di consegnarci ad una ventennale e devastante dittatura.
Ebbene, la devastazione della II g.m., l'occupazione nazista, la liberazione e la guerra partigiana hanno avuto tra le tante conseguenze negative, una positiva: l'ultima vera scintilla di vitalità di questo paese.
L'italia in ginocchio e prostrata dalla guerra ritrovò energie, forza e voglia di vivere come mai prima.
Non è un caso che gli ultimi grandi artisti, il nostro paese li abbia visti esplodere nel secondo dopoguerra con il neorealismo e la commedia all'italiana nel cinema, con nomi come Monicelli, Scola, Fellini, Gassman, Sordi, Mastroianni e Totò o nella letteratura con nomi come Moravia, Sciascia e Calvino.
Poi, più nulla.
Un lento incessante inesorabile cammino verso il nulla, il buio morale e intellettuale, una sorta di crollo dell'impero.
Ed oggi stiamo assistendo agli ultimi, drammatici giorni di quell'impero.
E noi cittadini non abbiamo più strumenti o elementi per cambiare il corso delle vicende ( e non fatemi ridere con il voto).
E allora avanzo una proposta :
perché su feisbuch (che - a quanto pare - assieme al televoto è l'unico vero strumento di democrazia riconosciuto da tutti ...) non si forma un gruppo che presenti una mozione al Consiglio di sicurezza dell'Onu secondo la quale il popolo italiano depone la sovranità nazionale nelle mani del Consiglio?
Perché per alcuni anni non lasciamo che a gestire, guidare, riorganizzare l'italia non sia un pool di nazioni, chessò Spagna, Francia, Svizzera e Germania; ci prendono, ci danno una ripulita, una rassettata, ci rimettono su un binario più decente e fra una decina d'anni potremmo provare a ricominciare a camminare con le nostre malferme gambette democratiche.
Un po' come il Kossovo, l'Iraq, l'enclave di Tuzla  o la Macedonia, un'italia S.t.L. (a Sovranità temporaneamente Limitata).
Forse potrebbe essere l'appiglio a cui aggrapparsi prima di un ultimo, definitivo salto nel vuoto.
Altrimenti ci rimarrà solo Obi Wan Kenobi ...

3 commenti:

Mimmo ha detto...

Caro Mau...
Per quanto desideri tanto che il Canton Ticino invada l'itaGlia.. No, non servono le nazioni unite...
servono gli ITALIANI uniti...
E si sa', come hai detto tu una volta, siamo solo chiacchiere e digestivo...

http://www.youtube.com/watch?v=RFPsFV1WYeo

Amen :-)

A-ri-Mimmo ha detto...

P.s.: non potremmo restaurare la MAGNA GRECIA?!? ... :-)

emsi ha detto...

Ola Mimmo.
Quello che dici è vero.
C'è solo un problema: gli italiani non esistono.